Un nuovo inizio, come quello di mettersi in proprio, presuppone un cambiamento da gestire.
Che sia nella sfera personale o professionale, avrà comunque un impatto sulla nostra vita. Saper gestire il cambiamento, affrontarlo con consapevolezza e lungimiranza è un obiettivo importante, direi prioritario.

Il cambiamento: mettersi in proprio

Ogni cambiamento comporta un cambiamento esterno, perché significa cambiare luogo, conoscere persone nuove, entrare a far parte di una realtà diversa da quella precedente, ma soprattutto un cambiamento interno, perché entra in gioco la nostra sfera emotiva e mentale.

Quanto più grande è il cambiamento nella nostra vita, più forte sarà l’impatto, tanto più importante sarà quindi riuscire a tirar fuori le nostre abilità per poterlo gestire nel migliore dei modi.

Se hai deciso di metterti in proprio vuol dire che stai per affrontare uno dei più grandi cambiamenti che avrà decisamente un impatto forte sulla tua vita e anche su quella di chi ti sta accanto perché, come dico sempre, è una vera rivoluzione nel modo di lavorare, di pensare, di sentire e approcciare le situazioni e le persone nella vita privata in quella professionale.

Un cambiamento implica una fase di transizione, ovvero il passaggio da una situazione A a una situazione B. Questa è una fase cruciale che non puoi sottovalutare quando avvii la tua attività, perché entrano in gioco tanti fattori, primo fra tutti il rischio, perché è qui che ti misurerai con le tue emozioni, con la tua forza, con il tuo coraggio, con il tuo modo di pensare e di approcciarti, con le tue resistenze interne ed esterne.
Non tutti abbiamo la stessa predisposizione al cambiamento, quindi non tutti siamo naturalmente capaci a superare ostacoli, affrontare imprevisti, a cogliere opportunità o a capire gli strumenti necessari per affrontare una trasformazione così importante.

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La transizione

Il primo passo per affrontare la sfida di avviare con consapevolezza e lungimiranza la tua attività è gestire bene il cambiamento, ovvero gestire bene la fase di transizione, il passaggio da A a B.

Qui è dove transitano mille pensieri, idee, obiettivi, piani, progetti, propositi e a ognuno di essi sono associate tanti tipi di emozioni e un approccio mentale che dipende dal nostro vissuto, dalla nostra educazione, dal nostro ambiente culturale.

È la fase in cui ci poniamo mille domande, in cui arrivano mille dubbi, in cui spesso prevale l’insicurezza di non farcela, di non riuscirci. È la fase in cui c’è parecchia confusione in testa, soprattutto se parti da sola e non hai molte possibilità di confronto, in cui hai tanti pezzi sparsi nella testa. Riuscire a metterli insieme può non essere semplice.

Ma hai la passione, il talento, la creatività, le capacità dalla tua parte che ti spingono comunque a voler tentare, a non rinunciare al sogno di creare qualcosa di tuo, di grande, di utile.

In questa fase di mezzo puoi trovarti ad avere la sensazione di avere un elastico intorno alla pancia, come quelli che si usano in palestra, mentre cerchi di andare avanti con tutte le tue forze a un certo punto incontri una resistenza che ti fa perdere energia e che, se non riesci a superarla da sola, ti farà tornare indietro.

Nel tuo caso le resistenze possono essere le diverse paure (es. la paura del giudizio, la paura di esporsi, la paura di fallire, la paura di non essere all’altezza, la paura del rischio), o la sfiducia verso noi stesse e le nostre capacità, o l’insicurezza di non saper prevedere i possibili risultati. Se non lavori in tempo su queste resistenze, a lungo andare proverai frustrazione, demotivazione e sfiducia. Ecco perché è importantissimo che impari prima di tutto ad ascoltarti e a identificare i tuoi bisogni.

Conosco bene queste sensazioni, ci sono passata più di tre anni fa, quando ho deciso di ricominciare da capo. Ho passato quasi un anno a non ascoltarmi, a rifiutare di entrare in connessione con me stessa, a non considerare i miei bisogni, pensando che l’illuminazione arrivasse da qualcuno o qualcosa di esterno.

Quanto spesso ce la raccontiamo? Eccome se ce la raccontiamo quando abbiamo paura del cambiamento, è sempre colpa di qualcos’altro o qualcun altro.

Sono invece i nostri conflitti interni quelli che ci frenano e su quelli è importante lavorare sin da subito, senza aspettare la manna dal cielo che non arriverà mai, perché sei tu l’unica responsabile del tuo cambiamento.

Affrontare il cambiamento di mettersi in proprio

Ricordo ancora il giorno in cui ho detto basta, mi sono fatta delle domande: cosa voglio davvero? Di cosa ho paura? Cosa mi serve? Chi mi può aiutare? È così che ho iniziato a eliminare man mano le mie resistenze interne e a muovermi verso il cambiamento che volevo. Le ho accolte, affrontate e cercato ciò che mi serviva per superarle.
Sono le stesse domande che faccio a te, affinché tu possa affrontare con successo la sfida con te stessa e con la nuova realtà che stai iniziando a vivere.

Allenarti, prepararti a tirar fuori il tuo potenziale per gestire il tuo cambiamento ti aiuterà ad analizzare il contesto, a fare le scelte giuste e a pianificare il piano d’azione per raggiungere il tuo obiettivo più grande.

Facile? No. Richiede uno sforzo? Sì, ma lavorare su di te è il primo passo, non tralasciare questo aspetto se vuoi affrontare e gestire con successo il tuo cambiamento.

Perciò prenditi il tempo necessario, ora che stai iniziando con la tua attività, per allenare la tua capacità di ascoltare te stessa, accogliere le tue paure e capire come affrontarle.


Credimi farà bene a te, al tuo business e darai finalmente un calcio alla tua insicurezza!

E tu, come stai vivendo la tua rivoluzione imprenditoriale?

 

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